17/01/12

Sulla coffa

17/01/12
Arrampicati lassù in cima
ci basta la fiamma di una candela
per scaldarci e guardarci negli occhi
i tuoi occhi scuri
i miei occhi chiari.
Che non ci interessa più il comando della nave,
e dove vuoi che vada? mi hai detto
stringendomi forte in riva al mare.
Tu sei il capitano
Io sono il capitano
mi hai detto
le cose che ci capitano
non sono altro che quelle che ci andiamo a cercare
come i venti quassù che spirano dai quattro angoli del mondo
io ti guardo
tu mi guardi
senza bussola
dove vogliamo andare?
Ma da quassù il cielo è nero ed infinito
ammutinati dalle ansie commerciali
ci siamo sciolti l'un l'altro i nodi dei capelli
facendo uscire i respiri delle teste ingarbugliate.
Se il marinaio che sono stato quando mi sono imbarcato
fosse ancora qui adesso dentro me
probabilmente traccerei una rotta definita
ma la bussola l'ho rotta e le stelle
mi piacciono purtroppo un po' troppo da guardare per potermici orientare
nel riflesso dei tuoi occhi.
L'astrolabio regalatomi da bimbo
non so più dove l'ho messo
perduto caduto o annegato nella nebbia.
Ma io sono il capitano
sono solo un po' lontano da ogni porto
e non mi importa di arrivare non ho carico da portare
il mio bagaglio resta dentro le mie tasche
è solo fili di tabacco e ritaglio di un mandala scritto a mano.
La tua mano che mi passa sopra il volto un po' sconvolto
che ho incontrato nello specchio quando in mare ho osservato
tutto il tempo che ho passato nelle rughe intorno agli occhi
ma il tuo palmo che è leggero
è la fiamma di candela che mi sfiora
che mi scalda che mi brucia che mi cura le ferite.
Perchè sono il capitano
perchè tu sei capitano
di una nave abbandonata
ammutinata
non abbiamo più una rotta e non importa
l'importante è navigare
io ti guardo
tu mi guardi
e non voglio più sbarcare.