06/04/10

Ieri nevicava

06/04/10
Cadono fiocchi di neve ingiallita su case scrostate di fango e virtù
la vedi anche tu che si attacca ai bottoni dei miei vestiti investiti dal gelo improvviso del vento
c'è un canto
non sento e mi pento di essere sordo ad ogni avvertimento del tempo passato.
Ci fu
un giorno fa nel disciolersi uggioso del primo mattino
un velo di polvere e so
che non riesco a svelarlo.

Di case mattoni di fango ce n'è in quantità
industriale mondiale globale
nel globalizzato domani che cade quaggiù
inesorabile come le pubblicità alla tv
condominiale.
Di case abitate da me
inventate di carta castelli volanti ce n'è così tanti che il cielo dei sogni è intasato
strato su strato di smog
onirico smog dei sogni buttati
lassù a ingiallire persino le nubi e la neve che cade e si scioglie.

Perchè non mi dai più del tu?
Un tempo andavamo lontano scalciando i pedali
e arrampicavamo i cavalcavia autostradali nei giorni di festa parastatali
le motociclette sudate magliette strappate
mattine d'inverno imbiancate ed ora ingiallite
le foto sgualcite sfinite.

Se ti fai causa da solo e poi piangi te stesso lo stesso sei causa di tutti i tuoi mali sociali
quintali di cose che ingombrano case e le chiese di legno non si aprono più solamente per te che dai fuoco su altari a lattine di birra pisciate sul fondo di auto modello moderno dell'autodafè.

I treni riposano i cani si sposano le macchine stanno a guardarsi le ruote bucate.
E noi che una volta soltanto ci siamo sposati
scambiandoci l'anello bianco della sprite
consumiamo il viaggio di nozze ingiallendo le nostre settimane bianche.