24/10/09

Ammutinamenti

24/10/09
Diario stellare, data astrale
vascelli spaziali vaganti per venti solari, usciti dal buco nell'ozono di questo mondo curioso ed ansioso, odioso come una nota ipertestuale.
Nel cielo da demolire s'agitano rottami e cocci di bottiglie sfasciate nelle piazze, il sabato sera dei raduni alcolici, dei film di serie b nelle multisale, nostalgici dei popcorn da cineforum nelle code in soprelevata.
La soprelevata che taglia la città, la decolla sulle luci della periferia che sembra da qui un allegro parco discarica sociale, allevamento universale in questa imprecisata data astrale, e gli invecchiamenti delle persone belle e preminenti, molto più stanche e fatiscenti di quelle vedove notturne che agli angoli dell'universo le deridono a spasso per il centro commerciale
in questo diario interstellare
in quest'imprecisata data astrale
in questo essere portati a navigare con le vele spiegate al vento solare
ammutinati nel malessere del comando interspaziale
nell'arroganza degli assorbenti dei parastinchi degli intonati degli agguzzini degli abbonamenti.
Per le puttane i travestiti i marocchini i ragazzini
gli ammutinati gli inconcludenti i fatiscenti i differenti
i capitani legati agli alberi agli sputi meritati
ignorati.
Ero a un concerto preserale, a passeggiare sul mare, grigio e fluttuante, ribollente. Eravamo a fumare guardando le luci dei treni passare. I treni passare e non fermarsi mai, in stazioni fatiscenti di province decadenti, neon pendenti e cicche sulle panchine e gatti e piscio e campanelle arrugginite e ragnatele sulle scale e treni interstellari che non fermano mai. Vagoni lenti per altre stazioni fatiscenti e viaggi brevi e affolati sudati precari pendolanti immigranti puzzolenti divertenti.
Eravamo a dondolare sui pali della luce, come stracci senza scopo senza valore senza volere, a respirare il vento solare a riempirci i polmoni di avventure e di smog, di candele sui cruscotti e di seni stampati sui lunotti appannati, screpolati. A mendicare a ricantare a violentare a stordire ad ammazzare per un pallone nel cortile, ad ammutinare a scendere all'autogrill a fuggire dalle gite fuori porta, fuori rotta, a rimontare con i lego la tana di una vecchia vita sconvolta, stravolta. Ad invocare idoli posticci, ideali ristrutturati, alberghi derattizatti per le nostre notti esposte ai quattro venti, solari.
La nostra tardoadolescenza ammutinata, bioconservata, recuperata, destrutturata, ricostruita, biodegradata, precarizzata, fossilizata.