09/10/10

Tre pastiglie

09/10/10
A quel tempo i saggi stavano al banco dell'osteria
da sempre ripetendo, già morti, la litania del carpe diem e a me
non ancora nato e già raccontavano e
parlavano di treni mai presi e mari mai navigati.

Ho avuto tre mal di testa consecutivi
e per ciascuno d'essi una pastiglia da ingoiare.
La prima mi ha portato in verdi oceani ad affondare
e ricordare
d'esserci già stato.
Con la seconda fui sulle rotaie
appesantite di gelo e detriti
e cadaveri dei cercatori d'oro senza gloria del Klondike.
Con la terza mi trovai al banco
dell'osteria
come se, mai nato, mai mi fossi mosso
e raccontavo di mari mai navigati e treni mai presi
ai vecchi saggi nati lì
da sempre
che già sapevano.

Che la poesia non è in fondo
non è stazione
non è abisso
è mare
e rotaia
e banco dell'osteria.

E se le strade non si dipanano
e restano spaghi aggrovigliati
non mi va di aspettare nel freddo
tra quelli che dicono
io sono Qualcosa.