03/01/11

Rapsiodia nera

03/01/11
Lo sbuffo che fa il motore nell'estatica attesa noiosa che pesa
è come il saluto d'un amico che fu
che non rivedevi più e chissà da quanto
e sei pronto a partire
sei pronto anche a morire
e lo sai che dove stai andando puoi lasciarci il corpo o l'anima soltanto
e non tornerai indietro festeggiando
nè cantando
che è la vita e la morte che vai a trovare.

E facce e scheletri e denti bianchi e fango
e amore amore amore che li illumina soltanto
e non li ciba
la sfida dell'oggi al domani è quel che ti insegna
ti insegna a mangiare per terra
a giocare alla guerra
quell'uomo che guida
quell'uomo in divisa che spara anche a te.

Scivolavamo sobbalzavamo tremavamo
e tu con noi, che aspettavi la pensione ed invece sei rinata
che morivi in santa pace
e ora ti ammacchi e sputi pece.

Di notte ti paiono stelle che nera è la pelle che cade nel buio
e non vedi
ma solo le mille candele e i carretti e le lampadine
i passi di mille bambine che anche nel sonno non mi tolgo più da davanti
e sento le urla gli insulti i cadeau gli eccessi
che non scordi più
risento
quei canti sommessi
corano, le sure a memoria
o bibbie o erotica storia di un mondo che fu
e che annega e si nega e si soffoca nel cellophane.

Non sai a chi chidere scusa
e vedi quel folle gioire
di vita delusa.

Il caldo una notte laggiù
credevo uccidesse
non volevo partire mai più
risalire soffrire volevo soltanto sciogliermi anch'io e volare
evaporare nel vento del caldo africano
tornare lontano da lì e ignorare di esserci stato.
Perchè tra coperte e pistoni
e fughe e rincorse e assurdi autrogrill che ti vendono mais
o carne d'alieno di sabbia impanato
e spinte e bestemmie che stai impantanato
e bimbi che ridono e giocano perchè l'uomo bianco sei tu
tra puttane e palloni e tazze di the che san di radice
c'è una cicatrice annerita che è in te e lì resterà a dolerti,
ma solo a metà.

Quanto sangue
hanno visto i tuoi fiumi?
Quanti baci
han cullato i tuoi lumi?
Le tue urla strazianti nessuno può starle a sentire
io devo partire
ed è ora, il treno che parte s'annuncia
foreste e cascate
sudore di vite rubate
baraccopoli e furti già in vista
mi chiudo nel nulla e ti lascio
l'aero già solca la pista.