03/11/09

30 febbraio

03/11/09
30 febbraio
nato il
andato per mari e monsoni e tempeste perfette
imperfette le vite vissute volute negate godute
un rivolo d'acqua che scende le sponde confonde le ossa nel legno gonfiato dall'acqua, si allarga si sforza
cigolano sartie e morsi di ferro battuto
clang salta un chiodo
clang salta un chiodo
assi e traversine urlano come bestie al macello quel 30 febbraio che il mare bastò a devastare gli scogli e i relitti e conflitti di capo Horn
non so se si può immaginare il clamore dell'albero: crack
e foglie e rami violati caduti nel buio del vento del nord che la luce si porta offuscata nel fondo sul fondo più a fondo e confondo nel bosco il vascello nel mare il ruscello
nel nodo che porto qui al polso, il nodo d'un genoa divelto
e mi volto
nel sonno profondo sul fondo del mare, riportano a galla la stella polare,
finita quaggiù e dagli ippocampi trainata di nuovo a volare
a vegliare i tuoi sonni.

(Se realizzi un sogno,
non hai altro che viverlo.)

L'asfalto bagnato e la pioggia che i fari stellifica
il freddo lamiere barriere barelle e sirene
e fango che scivola lungo la gola è il sangue ed un bacio che mi riconsola
ennesima volta la vita mi è tolta e ridata
è quella nidiata caduta dal ramo dell'albero rotto il vascello è risorto
e naviga incerto e costeggia il canale di Beagle
l'acqua è mercurio
non puoi immaginare
è come il vacuare di mille lampare
è come vedere la stella polare nuotare.
Ricordo la luce dei fari la pioggia
ricordo ed è come in un film
un trailer che è meglio del film
è come in album di foto, il ricordo si rimette in moto ma quel che successe non è nell'immagine scelta
in quell'attimo lì quella posa la vita non è cellulosa.

(Se ti capita un sogno
non ti resta che farlo)

Se il 30 febbraio di tanti anni fa, agitando lo sfollagente l'agente m'avesse colpito ed infranto e spezzato come un albero maestro una stella cadente un auto incandescente avvilente delinquente
se lungo il corteo la tempesta contesta
avrei scelto di scegliere il mio zigomo infranto il volere insegnare
non saper imparare?