13/11/09

Cinema giardino

13/11/09
Ti sei mai ritrovato
nascosto nel letto sbagliato bagnato, inghiottendo cianuro e sognando
la fiamma d'un cerino in chiaro scuro?
La bimba si china ad accendere un cero, la navata invasata d'incenso sognante suadente
Ho un lavoro dipendente, temporaneo, signorina ne accende uno anche per me?
Per me che t'invito stanotte a guardar le mie costole rotte le palpebre nere gli affitti arretrati i vetri sfondati le auto distrutte le chiavi perdute le rughe scadute
le storie mai dette e quelle che ho già raccontato a quel figlio che un giorno farò vieni stanotte
con me ti amerò dentro al buio del mio calendario ho fatto una ics questa notte.
Andiamo a sposarci a Las Vegas, ti prego, andiamo se piove che importa se anche la pioggia ci scotta la pelle che odora di thè alla viola che importa se oggi non è

E poi non sarà
una festa di buonumori calendarizzati programmati palinsestati
di pasticche di incensi odorosi di gite fuori porta alle feste comandate dissestate ammuffite rivoltate benedette.
Al circo
aperto solo al lunedì, ci andresti mai?
Al circo senza animali addestrati senza gente che rischia la testa per una risata
richiesta dal medico espressamente
ci andresti con me
arrampicati abbracciati sulla ringhiera d'un cavalcavia a gettare dall'alto
i petali rotti dal gambo sedotti dal vuoto dei viadotti dal volo dal suono del suolo che batte il suo tempo che cade
s'appoggia in silenzio e solo
la luce d'un faro che come in un film
di seconda visione che importa se piove guardiamo le gocce
la tela lo schermo del cinema all'aperto si crepa
di freddo la sedia da banco di scuola il legno scheggiato le cicche le scritte le tracce dei bimbi
e il rumore ronzante che fa il proiettore
il film della pioggia che cade il ronzio che risale pian piano dal fondo
lo sfondo l'abbraccio ed il bacio bagnato a Las Vegas in chiesa nel letto
ovunque in un lampo di mondanità
la mia vanità si disgrega
scolora pian piano la seta del mio brutto film di seconda visione e resta soltanto
quel poco di quello che ho
ed è un petalo un cumulo spesso di fogli bagnati una lunga bobina incosciente
sgualcita sbiadita e chiaroscurita
nel buio del cinema sul
cavalcavia
e buon film?