03/11/09

La camera della polvere

03/11/09
La camera della polvere
nel suo buffo profilo sdentato svagato assimetrico stonato
creato da molti assonnati inquilini passati di qua nel folto svagarsi dei grani vaganti nel fascio di sole che taglia
la stanza della polvere
nel suo spolverarsi casuale causale di molti starnuti svenuti e svaniti nel sogno di un giorno di luce tagliente
suadente, quand'ero studente
studiandone il moto di microparticelle quel muoversi incerto e ribelle che ha
il granello di polvere cerca la sua superfice il suo raggio di sole, candisce di colpo d'aurore screziate
sfuggite un giorno lontano alla penna d'un pittore cubano passato di qua e morto soltanto qualche anno fa
è la foto di un vecchio di un panorama svanito è il sogno cruento di un giovane amante tradito
è il libro che narra di guerre e di bombe
è la stanza della polvere
che la vista e la memoria confonde
è seguire la linea di una cucitura nel retro di un vecchio divano che sa di vestigia di sogni interrotti di arsura
è l'ansa del legno l'intaglio la curva e ti immagini il mondo che c'è al di là della paura
nel fitto di una nevicata nella ruga di una premura.
La stanza della polvere
appena la apri ti investe il suo odore di canfora e miele seccato di fieno tagliato di prato
di quel che t'immagini fosse un dì di lontane riscosse
di mille sommosse e osterie di sommesse carinerie di tazze che cozzano all'ora del thè
di mani gelate di buffi casquè
di ricordi futuri che devi aspettare di vaticini
che nel fascio di luci ti chini a cercare
è un luogo che accumula tutti i perchè i non lo sapevo i forse ed i se
le reti dismesse gli antichi papiri le rose essicate le spezie per il vin brulè
i libretti d'opera i canti strozzati gli aborti i suicidi le morti dei giorni in cui io non c'è
c'è una stanza della polvere
se apri e respiri tossisci
anche dentro di te.