27/11/09

Soffitto che cola

27/11/09
L'orlo dei pantaloni scucito sudicio bagnato di pioggia guardato dal fondo del bicchiere d'un pub metropolitano suburbano
mentre pensavo ai pomeriggi colati dai soffitti sui nostri letti trapuntati con ghirlande e tele immense e mari ripiegati nel rimbocco del lenzuolo
sdraiati al suolo come ostaggi minacciati sequestrati dal tempo che cola sdegnoso dai soffitti delle nostre stanze buie dai vetri appannati dagli autobus affannati che non si ferman mai
non si ferman mai dove volevi.
Il tempo che corre ed io non ho
nessuna voglia di stargli dietro.
Tu mi chiedevi dei miei polmoni rattrappiti dei miei giorni distribuiti da macchinette per il caffè che si mangia tutto e non da il resto e del resto non resto a guardare la moneta senza pensare alla caduta grave di un grave pensiero e peccato che il resto non ritorna indietro
ti risposi la notte che fu mi mangiavo le unghie nel tunnel d'ulivi da cui vedi il mare che appare nell'onda che gioca a stellarsi delle barbe bianche d'ulivi invecchiati che volano e tu mi chedevi se t'amo
risposi che sì non so dirti di più ma so che il pensiero del giorno che viene riscaccio più in giù nelle arterie agitate delle tangenziali che andranno a imbucarci ogni santo weekend nei condotti stradali nei video dei telegiornali ascoltati in sottofondo e gira il mondo gira in tondo ed io guido ed arrivo.
Ed il tempo che corre e non ho
più nessuna voglia di restargli appreso.
E le coperture dei divani i loro alibi di lana per i furti del pomeriggio le facce assopite del treno al mattino d'inverno la pioggia sugli orli dei jeans rimboccati ma non abbastanza
gli aeri decollati in orario deportano clandestini e non ho nessuna paura del viaggio
se tu mi prometti che non tornerò a scroccare caffè negli atrii dell'università clandestino della mia diversità pronominale neosensibile ventrale
come un mobile ikea imperfetto che si sfà nel colar dal soffito del tempo che corre all'ingiù
e tu che mi porti lungo i viali del porto all'insù
ho girato la testa guardando tramonti dall'acqua che brilla e fa mille di una scintilla nel cielo.
Ed io tempo che corre e non ho
e tu vai.