02/02/11

Come se

02/02/11
Perduto nel parcheggio sotto casa non trovo più l'imbocco della scala
sotto il cielo assassinato di città, c'è la sagoma di un abbraccio piovoso
un pomeriggio ventoso che sapeva di aldilà.
I vecchi che si scaldano nei centri commerciali sono più felici di te perchè nulla cambierà e il rumore delle scale elettriche li accompagna come musica soave come valzer nelle sagre che io non so ballare.
Ti parlo, come se fossi ancora qua, dei miei occhi. Delle mie calze nuove. Dei giochi pirotecnici nel sonno delle tre.
Avanti. Passa una cometa: è ossido di carbonio che esce dai tubi di scarico dei sogni andati a troie e fa piovere le lacrime a dirotto.
Nei giorni di domani dicono in tv che tornerà il sole. Ed io sarò in miniera a rompermi la schiena per scavare nel filone esaurito dei miei perchè.