02/02/11

Signorina Fantasia

02/02/11
Le nostre ore vendute a poco più di
sei euro l'una, parcheggiate sui soffitti illuminati da fiammiferi caduti
dalle nostre mani bruciate
bucate
ferite come stimmati che santificano i destini dei disoccupati
nelle piazze addormentati
mentre il circo che si sveglia e che si sposta e che smonta
e rimonta la sua tenda abbandonando dietro a sè
una scia di nuvole nere
passeggere inconcludenti.
Ed i nostri destini racchiusi nel chiarore degli orgasmi consumati tra gli scarichi delle auto
parcheggiate le nostre lunghe nottate apparecchiate di saggezze e di pensieri inconcludenti
dentro il fiato che condensa appena uscito dalle porte delle labbra rivediamo
i nostri corpi che s'abbracciano e siamo irrimediabilmente sempre soli
come vedove sull'uscio
ad aspettare il nostro amore di futuro che non torna.
Piovon su di noi cascate immacolate di punti interrogativi e virgole scordate
ed errori rossi e blu
ed i punti che troviamo sono quelli rabberciati delle nostre cicatrici
tatuate come autografi di star che hanno fallito la bellezza delle cose
ci incantiamo con gli avanzi di robotiche città da cui fuggiamo solamente per tornare a rivederle
come lucciole dall'alto di colline sopra i golfi che si aprono ed il mare che ci invita
è sempre buio e si muove anche di notte
indoviniamo nuove rotte per salvarci dai naufragi di bottiglie che si spiaggiano e nessuno leggerà
ma questa pioggia tra gli ulivi mi stellifica il ricordo del suo volto sorridente
giovinezza andata via cancellata nel presente di una crepa sul soffitto
di un accordo tra operai che si scannano al fischio del padrone e sopravvivono
resta l'eco nell'androne di un palazzo che tra poco crollerà e saremo lì
a leccarci la calce di ferite tra macerie sanguinose.
Se potessi scappare con te
se potessi fare la rivoluzione.